Chianti Classico: dove viene prodotto, la sua storia, differenze fra il Chianti Classico e il Chianti, le ultime novità sul disciplinare e il logo, con quale fantastico piatto tipico si sposa meglio, temperatura di servizio.
Dove viene prodotto il Chianti classico
Questo famoso vino viene prodotto nella zona di origine più antica, ossia l’intero territorio dei comuni di Castellina, Gaiole, Radda in Chianti; parte del comune di Castelnuovo Berardenga e Poggibonsi in provincia di Siena e nell’intero territorio del comune di Greve in Chianti; parte di Barberino Val d’Elsa, San Casciano e Tavarnelle Val di Pesa in provincia di Firenze.
Caratteristiche:Questo vino dal colore rosso rubino, tendente al granato con l’ invecchiamento e profumo di mammola, deve essere prodotto con le uve di sangiovese (minimo 80%).
Differenza fra il Chianti Classico e il Chianti
Per capire l’origine dei due termini bisogna ritornare al 1716, all’origine della produzione vinicola in Toscana.
Risale infatti a quegli anni, al tempo del granduca di Toscana (Cosimo III), quando creò i confini territoriali del Chianti nella zona fra Firenze e Siena; fu creato anche un consorzio con il simbolo del gallo nero. Nello stesso periodo, il vino cominciò a essere prodotto anche al di fuori della zona del Chianti e questo vino venne chiamato con lo stesso nome. Per evitare questa confusione, nel 1932 con un decreto si decise di chiamare il Chianti prodotto nella zona originaria con il termine Chianti Classico e quello prodotto fuori dai confini soltanto Chianti.
Oggi hanno due disciplinari (DOCG) e due aree di produzione differenti.
Il Chianti Classico viene coltivato nelle zone di:
Castellina, Gaiole, Radda in Chianti, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, Greve in Chianti, Barberino Val d’Elsa, San Casciano, Tavarnelle.
Il Chianti occupa una vasta area suddivisa in sette sottozone:
Colli Fiorentini, Colli Aretini, Colli Pisani, Colli Senese, Chianti Montalbano, Chianti Rufina, Chianti Montespertoli.
Le ultime novità
Il 18-19-20 febbraio 2013 si è svolta a Firenze la manifestazione Chianti Classico Collection dove si potevano degustare le annate 2011 – anteprima 2012 e la riserva 2010. Le novità di quest’anno sono state diverse, primo fra tutti il restyling del logo.
il galletto adesso ha la testa alta, il becco aperto, la coda più folta di piume e il petto più prominente, insomma un galletto più aggressivo e aristocratico.
Il restyling è intervenuto anche sul cerchio rosso di contorno che prima aveva il colore della ceralacca, mentre adesso è più moderno per dare risalto alla figura centrale.
Inoltre il nuovo posizionamento del marchio esce dalla fascetta per essere più visibile sulla bottiglia.
Questo in basso è il vecchio logo del Chianti Classico. Comunque non è cambiata solo l’immagine ma sono state fatte anche una serie di modifiche nel disciplinare, per il miglioramento qualitativo dei vini negli ultimi anni.
È nata una nuova tipologia di vino “la Gran Selezione” che si affiancherà alla Riserva e all’annata base. Nella Gran Selezione appartengono solo quei Chianti classici che sono stati prodotti in azienda, cioè non usano uve o vini prodotti da altre cantine.
L’invecchiamento per questa tipologia dovrà essere di 30 mesi successivi alla vendemmia, di cui 3 di affinamento in bottiglia; per i vini “Riserva” rimane l’invecchiamento di 2 anni, mentre per l’annata è di 12 mesi.
Chianti Classico in cucina
In un piccolo libro publicato nel 1927 si legge:
“La cucina toscana è tutta robustezza e gentilezza: schietta, saporita, affabile, gioviale, e come tutte le arti veramente grandi, fatta per essere compresa in ogni ceto e in ogni luogo”.
Non si potrebbe dire meglio, dopo un secolo quelle parole sono sempre attuali: ingredienti di qualità, cotture semplici, gusti schietti, decisi e piacevoli, queste sono le caratteristiche della cucina toscana di ieri e di oggi.
Abbinamenti
Il vino Chianti Classico Riserva, va servito a una temperatura di 18/20° e trova il suo abbinamento ideale con uno dei piatti toscani più conosciuto al mondo, la bistecca alla fiorentina, inoltre primi piatti strutturati, arrosti, pollame, selvaggina in genere, ( in particolare la lepre ), piatti in umido, formaggi stagionati.
Mentre il Chianti Classico giovane può essere un vino da tutto pasto.
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Pensiero sul vino
Lavorare nel mondo del vino è un ottimo modo per unire piacere e dovere. il vino è fantasia!
Molto bello ed interessante questo post, trattato con grande professionalità e raffinatezza. Perchè non basta essere bravi sommelier, bisogna soprattutto essere dei “Signori” sommelier !!!
Un suo estimatore Gianni Reinero da Genova
Grazie Gianni, molto gentile.